Proseguendo nella tavola periodica vediamo che il fluoro è l’elemento successivo all’ossigeno. Ha nove elettroni: due di nucleo e sette di valenza. Invece di formare sette legami, il fluoro forma un solo legame per le stesse ragioni per cui l’ossigeno forma solo due legami. Il fluoruro di idrogeno, HF, ha un solo legame, ma quattro centri di densità elettronica intorno al fluoro. Poiché l’HF ha solo due atomi, essi devono per definizione stare su una linea e quindi non abbiamo bisogno di discutere la sua forma.
Come vedremo, una struttura di Lewis valida permette di estrapolare una quantità significativa di informazioni sulle proprietà chimiche e fisiche di una molecola. Un punto che confonde è che la struttura di Lewis può essere scritta in un certo numero di modi apparentemente diversi, che in realtà sono equivalenti. La chiave da ricordare è che la struttura di Lewis non tenta di rappresentare l’effettiva struttura tridimensionale di una molecola. È una stenografia (una “vignetta”, se volete) che presuppone che conosciate già la disposizione degli orbitali. Non importa come è disegnata, la struttura reale di una molecola H2O è la stessa con un angolo di legame di 104,5º tra i legami O-H.
La tendenza a formare quattro centri (legami o coppie non leganti) ha portato alla “regola dell’ottetto”, piuttosto fuorviante, che afferma che alcuni elementi tendono a formare molecole che hanno otto elettroni intorno a qualsiasi atomo (tranne l’idrogeno). Sfortunatamente, la regola dell’ottetto è ben lontana dall’essere una regola perché ci sono molte eccezioni, come vedremo più avanti. Per esempio, molti degli elementi oltre la seconda fila della tavola periodica sono capaci di legarsi a più di quattro altri atomi e alcuni elementi formano composti stabili con meno di otto elettroni. È importante ricordare che la regola dell’ottetto non è la ragione per cui gli atomi si legano tra loro, ma è un’utile euristica quando si costruiscono le strutture di Lewis per gli elementi della seconda fila (C, N, O, F).