Per le discipline in cui è preferibile un formato qualitativo, come l’etnografia, la geografia umanistica o la psicologia fenomenologica, si può applicare un approccio diverso alla codifica. Iain Hay (2005) delinea un processo in due fasi che inizia con una codifica di base per distinguere i temi generali, seguita da un codice interpretativo più approfondito in cui si possono interpretare tendenze e modelli più specifici. La codifica “grounded” si riferisce a permettere che temi e modelli notevoli emergano dal documento stesso, mentre la codifica a priori richiede al ricercatore di applicare quadri teorici preesistenti per analizzare i documenti. Quando i metodi di codifica vengono applicati a vari testi, il ricercatore è in grado di applicare la codifica assiale, che è il processo di selezione delle categorie tematiche di base presenti in diversi documenti per scoprire modelli e relazioni comuni.
La codifica è considerata un processo di scoperta e viene effettuata in cicli. Prima di costruire le categorie, un ricercatore potrebbe applicare un primo e un secondo ciclo di metodi di codifica. Ci sono una moltitudine di metodi disponibili, e un ricercatore vorrà sceglierne uno che sia adatto al formato e alla natura dei suoi documenti. Non tutti i metodi possono essere applicati ad ogni tipo di documento. Alcuni esempi di metodi di codifica del primo ciclo includono:
- In Vivo Coding: codifica termini e frasi usati dai partecipanti stessi. L’obiettivo è quello di tentare di dare ai partecipanti una voce nella ricerca.
- Process Coding: questo metodo usa gerundi (parole “-ing”) solo per descrivere e mostrare azioni in tutto il documento. È utile per esaminare processi, fasi emotive e rituali.
- Versus Coding: usa termini binari per descrivere gruppi e processi. L’obiettivo è vedere quali processi e organizzazioni sono in conflitto tra loro in tutto il documento. Questi possono essere sia oggetti concettuali che fondati.
- Values Coding: codici che tentano di esporre i valori dedotti, gli atteggiamenti e le credenze dei partecipanti. Così facendo, la ricerca può discernere i modelli nelle visioni del mondo.
- Sottocodifica: Altri nomi di questo metodo sono embedded coding, nested coding o joint coding. Ciò comporta l’assegnazione di codici primari e di secondo ordine a una parola o frase. Ha lo scopo di aggiungere dettagli a un codice. I codici primari e secondari sono spesso chiamati codici genitore e figli.
- Codifica simultanea: Quando le stesse parti dei dati hanno significati diversi e due o più codici sono applicati alle stesse parti, allora questo tipo di codifica è chiamato Codifica Simultanea.
Il processo può essere fatto manualmente, che può essere semplice come evidenziare concetti diversi con colori diversi, o inserito in un pacchetto software. Alcuni esempi di pacchetti software qualitativi includono Atlas.ti, MAXQDA, NVivo, QDA Miner, e RQDA.
Dopo aver assemblato i codici è il momento di organizzarli in temi e categorie più ampie. Il processo generalmente comporta l’identificazione dei temi dai codici esistenti, la riduzione dei temi a un numero gestibile, la creazione di gerarchie all’interno dei temi e quindi il collegamento dei temi tra loro attraverso la modellazione teorica.