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Exclusionary rule

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Exclusionary rule, nel diritto statunitense, il principio che le prove sequestrate dalla polizia in violazione del Quarto Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti non possono essere usate contro un imputato penale al processo.

Il Quarto Emendamento garantisce la libertà da perquisizioni e sequestri irragionevoli, cioè quelli fatti senza un mandato firmato da un giudice. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato in Wolf contro Colorado (1949) che “la sicurezza della propria privacy contro l’intrusione arbitraria della polizia – che è al centro del Quarto Emendamento – è fondamentale per una società libera”. Tuttavia, quella decisione non si estese ai tribunali statali. Durante il decennio successivo, circa la metà degli stati adottò la regola. Più tardi la Corte Suprema stabilì in Mapp v. Ohio (1961) che la regola doveva essere applicata universalmente a tutti i procedimenti penali.

Le ampie disposizioni della regola dell’esclusione furono sottoposte ad un attacco legale, e in U.S. v. Leon (1984) la Corte Suprema stabilì che le prove ottenute “in buona fede” con un mandato di perquisizione successivamente dichiarato non valido erano ammissibili. Un argomento centrale era l’inaccettabile costo sociale dell’esclusione di tali prove, una ragione successivamente data per creare ulteriori eccezioni alla regola.

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