Largamente autodidatta, Walt Whitman leggeva voracemente, conoscendo le opere di Omero, Dante, Shakespeare e la Bibbia. Lavorò come tipografo a New York City fino a quando un incendio devastante nel distretto della stampa demolì l’industria. Nel 1836, all’età di diciassette anni, iniziò la sua carriera di insegnante nelle one-room schoolhouses di Long Island. Continuò ad insegnare fino al 1841, quando si dedicò al giornalismo come carriera a tempo pieno. Fondò un giornale settimanale e più tardi pubblicò diversi giornali di Brooklyn e New York. Nel 1848, divenne l’editore del New Orleans Crescent, ma presto tornò a Brooklyn dove fondò il giornale, Brooklyn Freeman, in risposta alla cattiveria dei mercati degli schiavi di cui era stato testimone a New Orleans.
Nel 1855, Whitman pubblicò la sua prima edizione di Leaves of Grass, un volume sottile che consisteva in dodici poesie senza titolo e una prefazione. Egli stesso disegnò la copertina, e compose e pagò la stampa del libro. Una volta completato, inviò una copia a Ralph Waldo Emerson, che lo lodò così tanto che Whitman ristampò la lettera, nelle edizioni successive, senza ottenere il permesso di Emerson. La lettera di Emerson includeva l’ormai famosa frase: “
Un anno dopo, nel 1856, Whitman pubblicò una seconda edizione del libro con un totale di trentatré poesie. Nel corso della sua vita, Whitman continuò a rielaborare e ampliare il volume, pubblicando diverse altre edizioni del libro. La versione uscita nel 1892, al momento della sua morte, conteneva 383 poesie, tra cui “When Lilacs Last in the Door-yard Bloom’d” e “O Captain! My Captain!” entrambe scritte per commemorare il presidente Lincoln.
Poesie ben note nell’edizione del 1855 includono “I Sing the Body Electric”, “The Sleepers”, e “Song of Myself”, un lungo poema in cinquantadue sezioni, che è considerato da molti il suo capolavoro. Contiene versi come “Io sono grande, io contengo moltitudini” e “Mi lascio in eredità alla terra per crescere dall’erba che amo, / Se mi vuoi ancora cercami sotto la suola dei tuoi stivali.”
La risposta critica e popolare a Foglie d’erba fu oltremodo positiva. Un critico notò, in una recensione del 1855 su Life Illustrated, “È come nessun altro libro che sia mai stato scritto, e quindi il linguaggio solitamente impiegato negli avvisi di nuove pubblicazioni non è disponibile per descriverlo”. Insolitamente preveggente, ancora oggi, Foglie d’erba è diventato un’influenza inevitabile sulla poesia americana.
Sebbene sia considerato un trascendentalista insieme a Henry David Thoreau ed Emerson, la più grande eredità di Whitman è la sua invenzione di un verso libero veramente americano. Le sue poesie innovative, aperte, inclusive e ottimistiche sono scritte in versi lunghi e tentacolari e abbracciano una sorprendente varietà di argomenti e punti di vista, incarnando lo spirito democratico della sua nuova America.
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