George II, (nato il 20 luglio 1890, Tatoi, vicino ad Atene, Grecia – morto il 1º aprile 1947, Atene), re di Grecia dal settembre 1922 al marzo 1924 e dall’ottobre 1935 alla sua morte. Il suo secondo regno fu segnato dall’ascesa del dittatore militare Ioannis Metaxas.
Il figlio maggiore di re Costantino I, Giorgio fu escluso dalla successione durante la prima guerra mondiale per le sue presunte simpatie filotedesche, ma salì al trono quando suo padre fu deposto dal generale Nikólaos Plastíras nel settembre 1922. Il sentimento contro la famiglia reale era comunque alto e, dopo che un colpo di stato monarchico fu soppresso nell’ottobre 1923, Giorgio si sentì costretto a lasciare la Grecia il 19 dicembre con la sua regina, Elisabetta. Nel marzo 1924 l’Assemblea Nazionale Greca votò la fine della monarchia e proclamò la Grecia una repubblica. Il re rimase in esilio fino a quando il partito populista conservatore, con l’appoggio dell’esercito, ottenne il controllo dell’Assemblea e dichiarò la restaurazione della monarchia nell’ottobre 1935; un plebiscito, che molto probabilmente fu manipolato dal primo ministro, il generale Geórgios Kondílis, fu tenuto a novembre nel tentativo di dimostrare che la grande maggioranza del popolo era favorevole al suo ritorno.
Nel 1936 il generale Ioannis Metaxas prese il potere dopo aver affermato che la nazione era sul punto di essere presa dai comunisti. L’appoggio del re a Metaxas mise il trono in una posizione controversa, in particolare dopo che Metaxas mise al bando i partiti politici, sciolse il Parlamento, sospese i diritti costituzionali e decretò persino la censura della grande orazione funebre di Pericle agli Ateniesi, registrata da Tucidide. Il re fu costretto all’esilio dopo l’invasione tedesca della Grecia nell’aprile 1941, andando prima a Creta (in greco moderno: Kríti), poi ad Alessandria e infine a Londra. Dopo la guerra i sentimenti repubblicani minacciarono nuovamente il suo trono, ma fu restaurato da un plebiscito supervisionato dagli alleati e tornò in Grecia nel settembre 1946. Alla sua morte, gli succedette il fratello Paolo.