Ecco una ricetta linguistica. Prendi i verbi inglesi e coniugali come quelli francesi. Aggiungete il vocabolario dei coloni francesi del 17° secolo nell’Acadia francese. Traduci un idioma inglese letteralmente in francese. Questo è Chiac.
Ecco come si ottengono frasi come: “J’ai backé mon car dans la driveway.”
Jsai vraiment pas pourquoi ma les “stilettos/claw” nails me freak slightly out. Jfeel sa pourai easily etre un deadly weapon
– Catherine (@Cath_Bourque) February 11, 2013
Chiac è emerso naturalmente dallo stretto contatto tra francofoni e anglofoni che risale al periodo coloniale. I parlanti di Chiac dai cognomi comuni, Leblanc e Daigle, discendono dai primi coloni francesi che hanno conservato la loro cultura contro le difficoltà formidabili. Nella deportazione del 1755, gli inglesi sfrattarono 10.000 acadiani, molti dei quali tornarono poi in un mondo ormai dominato dall’inglese.
I loro discendenti parlano chiac, ma idealmente non troppo – i confini sono sottili, informati dalle paure per l’erosione della cultura francese.
Mentre attivisti e politici hanno lottato per ritagliare uno spazio per il francese nel New Brunswick, artisti e musicisti hanno condotto una conversazione in evoluzione su dove lo chiac si inserisce nell’identità regionale.
Per Dano Leblanc, la band acadiana “1755” lo ha reso consapevole, al liceo, di usare un vocabolario che non avrebbe sentito nella televisione francese.
“Avevano dei testi che erano in chiac e, sai, improvvisamente era scritto, sai, nel foglio dei testi e nell’album e potevi vederlo e improvvisamente divenne davvero consapevole del modo in cui parlavamo.”
Da adulto, ha messo chiac in televisione, parlato dal supereroe animato Acadieman.
Lo show andò in onda non solo nel New Brunswick, ma anche altrove in Canada.
Chiac infatti non è mai stato di più alto profilo di oggi, con i musicisti di Chiac Lisa LeBlanc e Radio Radio in tour in Francia e Quebec.
“Riceviamo da altre province che stai distruggendo il tuo francese”, dice Marie Annick-Bisson, che conosce LeBlanc e ha seguito il suo crescente successo. “È come, beh, se riusciamo a parlare un buon francese con altre persone che parlano davvero il francese e parliamo Chiac tra di noi, allora qual è il problema?”
In questo episodio, poniamo questa domanda alla scrittrice più nota della regione, France Daigle, ai membri del gruppo hip-hop Radio Radio, ai politici e ai genitori.
CONTENUTI DEL PODCAST
00:30 Un giro sul quadrante della radio a Moncton, New Brunswick.
1:00 Il Canada è pieno di politiche linguistiche, a livello provinciale, territoriale e cittadino.
2:35 Chiac non è Franglais.
Courtesy Dano LeBlanc
3:25 “Je prends un large double Americano our sortir.”
5:20 Un film di servizio pubblico sul bullismo adolescenziale a Moncton dovrebbe includere un dialogo in chiac?
6:50 Chiac è “cattivo francese”?
7:50 Il cartello “Stop” nel New Brunswick.
9:00 Un po’ di storia acadiana: perché Moncton si trova su un confine linguistico.
10:30 Le proteste per i diritti linguistici degli anni ’60
13:30 Il musicista Gabriel Malenfant ha lottato a scuola per imparare il francese accademico.
15:31 Dano LeBlanc e un amico sognano “Acadieman.”
Caroline Savoie si esibisce a Cap-Pelé, New Brunswick.
Caroline Savoie
17:00 La cantante Caroline Savoie si chiede perché è stata sottotitolata dalla TV francese.
19:25 Quanto Chiac è troppo Chiac?
19:35 La romanziera France Daigle usa il francese formale nella sua narrazione ma il suo personaggio parla spesso in Chiac.
23:13 Il politico Bernard Richard: “Abbiamo un detto: ‘Impariamo il francese ma prendiamo l’inglese'”.
27:25 “Ah papa, j’ai entendu il y a un nouveau jeu qui sort. Puis, il est pretty awesome.”
Ecco una versione diversa della storia che è andata in onda al programma radiofonico The World…