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Negli schemi circuitali e nell’analisi dei circuiti, ci sono convenzioni di vecchia data riguardo alla denominazione delle tensioni, delle correnti e di alcuni componenti. Nell’analisi di un transistor a giunzione bipolare, per esempio in una configurazione a emettitore comune, la tensione continua al collettore, all’emettitore e alla base (rispetto alla terra) può essere scritta come VC, VE e VB, rispettivamente. Le resistenze associate a questi terminali di transistor possono essere designate RC, RE e RB. Per creare le tensioni DC, la tensione più lontana, oltre queste resistenze o altri componenti se presenti, è stata spesso indicata come VCC, VEE, e VBB. In pratica VCC e VEE si riferiscono rispettivamente alle linee di alimentazione più e meno nei comuni circuiti NPN. Si noti che VCC sarebbe negativo e VEE sarebbe positivo nei circuiti PNP equivalenti.

Convenzioni esattamente analoghe sono state applicate ai transistor a effetto campo con i loro terminali di drenaggio, sorgente e gate. Questo ha portato a creare VD e VS da tensioni di alimentazione designate VDD e VSS nelle configurazioni di circuito più comuni. In equivalenza alla differenza tra bipolari NPN e PNP, VDD è positivo rispetto a VSS nel caso di FET a canale n e MOSFET e negativo per i circuiti basati su FET a canale p e MOSFET.

Anche se ancora in uso relativamente comune, c’è una rilevanza limitata di queste denominazioni di alimentazione specifiche del dispositivo nei circuiti che utilizzano una miscela di elementi bipolari e FET, o in quelli che impiegano sia transistor NPN e PNP o sia FET a canale n e p. Quest’ultimo caso è molto comune nei chip moderni, che sono spesso basati sulla tecnologia CMOS, dove la C sta per complementare, il che significa che coppie complementari di dispositivi a canale n e p sono comuni in tutto.

Queste convenzioni di denominazione erano parte di un quadro più ampio in cui, per continuare con esempi di transistor bipolari anche se il FET rimane del tutto analogo, le correnti DC o bias in o fuori da ogni terminale possono essere scritte IC, IE e IB. Oltre alle condizioni di corrente continua o di polarizzazione, molti circuiti a transistor elaborano anche un piccolo segnale audio, video o a radiofrequenza che si sovrappone alla polarizzazione ai terminali. Le lettere minuscole e i pedici sono usati per riferirsi a questi livelli di segnale ai terminali, da picco a picco o RMS come richiesto. Così vediamo vc, ve, e vb, così come ic, ie, e ib. Usando queste convenzioni, in un amplificatore ad emettitore comune, il rapporto vc/vb rappresenta il guadagno di tensione a piccolo segnale al transistor e vc/ib la trans-resistenza a piccolo segnale da cui il nome transistor deriva per contrazione. In questa convenzione, vi e vo di solito si riferiscono alle tensioni esterne di ingresso e di uscita del circuito o dello stadio.

Convenzioni simili sono state applicate ai circuiti che coinvolgono tubi a vuoto o valvole termoioniche come erano conosciuti al di fuori degli Stati Uniti. Pertanto, vediamo VP, VK e VG riferirsi alle tensioni di piastra (o anodo al di fuori degli Stati Uniti), catodo (nota K, non C) e griglia nelle analisi dei circuiti triodo, tetrodo e pentodo a vuoto.

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