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Il caso dei probiotici e delle erbe nella sindrome da auto-birreria

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La sindrome da auto-birreria (ABS), detta anche “sindrome da fermentazione intestinale”, è una condizione rara, ma probabilmente sottodiagnosticata, in cui una crescita eccessiva di lieviti e/o funghi residenti nel tratto gastrointestinale converte l’assunzione di carboidrati alimentari in alcol endogeno, senza consumare alcun alcol. L’eccessiva produzione di etanolo (un tipo di alcol) da parte dei lieviti nell’intestino alla fine entra nel flusso sanguigno, causando le stesse manifestazioni fisiche e psicologiche di qualcuno che ha bevuto. I sintomi di questa strana sindrome sono molto simili a quelli visti nella crescita eccessiva della Candida. Anche se i criteri diagnostici dell’ABS coinvolgono una crescita eccessiva di specie fungine nel tratto gastrointestinale, non tutti i casi di crescita eccessiva del lievito si manifestano con i sintomi associati all’eccessiva ingestione di alcol, come ad esempio la difficoltà di parola, il delirio, i cambiamenti di umore e le vertigini; entrambe le condizioni spesso condividono i sintomi (a parte i problemi gastrointestinali) di disturbi cognitivi tra cui “nebbia del cervello”, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, scarsa memoria e, in molti casi, umore depresso.

Fattori potenziali che contribuiscono all’ABS sono l’uso frequente o a lungo termine di antibiotici e il consumo eccessivo o regolare di cibi ricchi di zuccheri e carboidrati semplici. La ricerca mostra che le persone con diagnosi di ABS spesso riferiscono di consumare diete ad alto contenuto di zuccheri e carboidrati. Se un paziente sembra avere i segni e i sintomi di cui sopra (e riferisce di non consumare alcol), è imperativo che venga eseguito un test funzionale delle feci per verificare la presenza di livelli anormali di batteri, funghi e altri agenti patogeni, oltre al test di prova dei carboidrati per controllare i livelli di alcol nel sangue. Livelli elevati dopo l’ingestione di carboidrati e zucchero possono indicare l’ABS. È importante che gli operatori sanitari eseguano ulteriori esami del sangue e delle urine per escludere condizioni sottostanti che potrebbero spiegare i sintomi.

La prima linea di azione dovrebbe essere quella di testare e trattare qualsiasi condizione medica sottostante che può essere la causa di ABS, tra cui lo squilibrio del microbioma, l’immunità indebolita o le malattie infiammatorie intestinali. Nei casi di pazienti che risultano positivi al test (tramite analisi delle feci) per la crescita eccessiva di funghi delle famiglie Candida e/o Saccharomyces, che sono commensali che possono diventare patogeni in quanto possono convertire i carboidrati alimentari in alcol endogeno, può essere necessaria una combinazione di antifungini farmaceutici e a base di erbe, oltre a cambiamenti nella dieta, per ripristinare l’equilibrio nell’intestino. Ovviamente ogni paziente ha un’individualità biochimica, quindi i piani di trattamento saranno unici per ogni paziente.

Simile a quella della dieta anti-candida, i pazienti devono evitare i carboidrati semplici come gli zuccheri e i cibi raffinati e seguire una dieta a basso contenuto di zuccheri evitando bibite, succhi, frutta, farina, dolci, pane, bevande alcoliche, e anche alcuni alimenti “salutari” come i cibi fermentati (es, kimchi, crauti, kvass, yogurt, kefir, kombucha) che possono aggravare la condizione poiché questi funghi proliferano nutrendosi di questi cibi e bevande. Si raccomanda di attuare una dieta ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati (ad esempio, chetogenica) per l’ABS fino a quando i livelli batterici si normalizzano e i sintomi si risolvono. L’utilizzo di alternative naturali allo zucchero, come l’erba stevia, è una scelta sicura e valida per chi cerca di ridurre gli zuccheri a causa della crescita eccessiva del lievito. Gli antifungini e gli antimicrobici a base di erbe, come l’aglio, possono accelerare il processo senza causare danni al fegato o all’intestino (un risultato di molti farmaci prescritti) mantenendo l’integrità del microbioma intestinale e non uccidendo le specie di batteri commensali/benefici. Il mono-estere, la monolaurina, che si trova nell’olio di cocco ha dimostrato di possedere impressionanti proprietà antimicrobiche e antimicotiche e ha un’attività antivirale molto maggiore del solo acido laurico isolato, e non costituisce una minaccia per la flora intestinale benefica.

Diversi ceppi probiotici hanno dimostrato di essere efficaci per la crescita eccessiva del lievito, tra cui B. subtilis, un probiotico basato su spore che è in grado di produrre vari lipopeptidi antimicrobici e antifungini che aiutano a bilanciare la flora batterica interna dell’ospite. In un caso di un uomo di 46 anni con diagnosi di ABS, dopo aver preso cicli di farmaci antimicotici per inibire competitivamente i funghi e aiutare a normalizzare il microbioma, gli è stato dato un Lactobacillus acidophilus a ceppo singolo da 3 miliardi di CFU, e dopo 6 settimane, è stato cambiato in un probiotico multi ceppo senza funghi. Ha reintrodotto lentamente i carboidrati nella dieta, continua a prendere probiotici multi ceppo e da allora è rimasto asintomatico, secondo lo studio. Poiché la salute del microbioma intestinale è un grande fattore determinante per la robustezza e la salute del sistema immunitario, è fondamentale concentrarsi sulla prevenzione attraverso la costruzione di un sistema immunitario sano ed evitare le condizioni ideali (di cui sopra) per la crescita eccessiva dei funghi.

A cura di: Caitlin Higgins, MS, CNS, LDN

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