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Gli allegri uomini di “Robot of Sherwood” di Doctor Who

Questa settimana la storia di Doctor Who “Robot of Sherwood” cerca di rispondere ad uno dei più grandi misteri della storia popolare inglese: è esistito davvero un Robin Hood? Ha fatto le cose che si ritiene abbia fatto e, se sì, quando e dove sono avvenute?

Naturalmente, essendo Doctor Who, la risposta non sarà la risposta storica definitiva che uno potrebbe sperare, ma in realtà, gli storici hanno fatto un buon lavoro per capire fino a che punto Robin Hood – il fuorilegge vestito di verde di Lincoln con gli uomini allegri, il fidanzato di Maid Marion, la nemesi di Re Giovanni e lo sceriffo di Nottingham che rubava ai ricchi e dava ai poveri – era un uomo vivente. E sembra molto probabile che non lo fosse.

Questo però non lo priva (gioco di parole) della sua potenza come figura della narrativa popolare e dei disordini civili. I primi riferimenti a Robin Hood risalgono almeno al 1400, ma potrebbero aver fatto parte di una storia orale che andava ancora più indietro. Certamente le sue prime apparizioni nelle rappresentazioni del Primo Maggio (del tipo qui discusso) suggerirebbero una figura più mitica sulla falsariga di San Giorgio, che un uomo reale vestito di verde che vive in una foresta. Già nel XIII secolo Robehod e Rabunhod erano usati come termini gergali generici per i criminali, ma non è chiaro se ciò sia dovuto al nome di una persona reale o se la figura mitica abbia preso il nome da questo trucco linguistico. Certamente Robert, e il suo diminutivo Robin, era uno dei nomi di battesimo più popolari dell’epoca, e c’erano anche molti incappucciatori che potevano avere il cognome giusto, quindi Robin Hood potrebbe essere stato l’equivalente medievale criminale di John Doe. Un giudice costrinse addirittura un fuorilegge a portare il cognome Robinhood in modo che la gente sapesse che era un delinquente.

Si parla di lui di sfuggita nel poema epico Piers Plowman di William Langland del 1377, ma solo come figura già nota nella canzone popolare, e alla fine del 1300 c’erano alcune ballate più epiche su un combattente selvaggio che combatteva contro lo sceriffo di Nottingham – a quel tempo allegro non significava felice, ma fuori dalla legge – ed è da queste che la leggenda è cresciuta. Si comincia con Robin, Little John e Will Scarlet, e si aggiungono Maid Marion, Friar Tuck e Alan un Dale più tardi, man mano che i poemi diventano più corposi in opere teatrali.

Si deve anche notare che non si è sempre trattato della ridistribuzione della proprietà dai ricchi ai poveri. Alcuni dei primi racconti lo vedevano assassinare agenti governativi e proprietari terrieri, perché il pubblico feudale avrebbe voluto storie che alimentassero le sue più profonde fantasie di vendetta e disordini civili. L’idea che Robin sia stato lui stesso uno dei nobili – o addirittura fedele a re Riccardo e nemico del cattivo re Giovanni – è arrivata un po’ più tardi.

Quindi è molto probabile che come leggenda, Robin Hood fosse semplicemente un’identità per i fuorilegge da indossare come un costume da supereroe. Questo può essere dovuto a una persona realmente esistita, ma è il mito – gonfiato dalle ballate, dalle poesie e dai racconti popolari – che fornisce la vera ispirazione.

Come tale, la migliore risposta alla domanda “Robin Hood era reale?” è “perché importa? È una di quelle figure la cui vita reale è probabilmente meglio non esaminare, per paura di rimanere delusi.

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