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Introduzione al Podcast di Atlas Obscura

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Nel mondo antico c’erano molti costruttori di pietre. Da Stonehenge a Macchu Piccu, i popoli antichi hanno trovato un modo per spostare pietre di proporzioni enormi. Gli Olmechi dell’America centrale spostavano enormi teste di pietra, forse facendole galleggiare lungo i fiumi su zattere. Gli Inca crearono regni in cima alle montagne con pietre enormi ma intricate, ognuna trascinata per decine di chilometri. Gli abitanti dell’Isola di Pasqua hanno scolpito e spostato alcune delle più grandi sculture di pietra mai create.

La più grande pietra tagliata finora scoperta, tuttavia, non è stata trovata in nessuno di questi luoghi, ma nella città libanese di Baalbeck, nelle rovine di una città un tempo nota come Eliopoli, “la città del sole”. Si stima che ognuna di esse pesi più di 750 tonnellate. La costruzione del massiccio tempio romano di Giove iniziò circa 27 anni prima della nascita di Gesù, e mentre la maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che i blocchi siano stati tagliati dai Romani, ci sono alcune prove che il trilite possa essere precedente alla loro presenza in Medio Oriente. Infatti, le pietre potrebbero essere precedenti anche ad Alessandro Magno, che fondò Heliopolis nel 334 a.C.

Sia che si tratti di muratori romani o di qualche altro gruppo, qualcuno ha escogitato un modo per spostare questi enormi blocchi dalla cava per molte miglia, e per poi sollevarli su una base di blocchi più piccoli. Oltre al trilite, c’è una quarta pietra nel tempio, la più grande di tutte, anzi, la più grande pietra mai scolpita dall’uomo.

Conosciuta come la “Pietra della Donna Incinta”, pesa circa 1.200 tonnellate, equivalenti a tre Boeing 747. Questo peso enorme apparentemente si è rivelato troppo per chiunque per spostarlo, e la pietra è stata lasciata sul posto dove è stata tagliata, un enorme rettangolo che sporge ad angolo dal terreno.

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