Le cariatidi, Eretteo, Acropoli, Atene.
Le cariatidi sono figure femminili drappeggiate e scolpite, dee di sostegno per così dire, utilizzate come supporto decorativo al posto di colonne o pilastri, chiamate in greco Karyatides.
Le più famose cariatidi della Grecia fanno la guardia all’Eretteo dell’Acropoli, Atene.
Le cariatidi di Atene
Le cariatidi, Eretteo, Acropoli, Atene
Nell’antica città di Karyes, Laconia, nel Peloponneso, si trovava il santuario di Artemide Caryatis, (Artemide del noce).
Le giovani ragazze, le fanciulle di Karyes, le Karyatides, sorvegliavano e si prendevano cura del santuario, ogni anno, in occasione della festa di Artemide, le ragazze visitavano il santuario, portando sulle loro teste, pesanti quantità di frutta e noci come offerte, ed è così che si pensa sia nato il nome cariatide.
Karyes, Laconia, nel Peloponneso
Un’altra storia con pensieri su come sono nate le cariatidi, non molto amata dai greci devo aggiungere, è stata raccontata da Vitruvio, un autore romano, architetto, ingegnere civile e militare durante il I secolo a.C.
Secondo Vitruvio, durante la guerra tra Grecia e Persia, i cittadini di Karyes si schierarono con i persiani, che persero, come vendetta per il loro tradimento, la Grecia dichiarò guerra a Karyes, uccidendo la popolazione maschile, e prendendo le donne come schiave.
Per ricordare questa occasione, le donne di Karyes furono per sempre raffigurate come donne che soffrono sotto un peso.
Cariatidi Erette dell’Acropoli di Atene
Foto di mjharrington
Originariamente, da oltre duemila e mezzo anni, sei di queste bellezze, scolpite nel marmo pentelico, estratto dalle pendici del monte Pentelico e alte due metri e mezzo, vegliavano sul portico sud dell’Eretteo sul lato nord dell’Acropoli, ad Atene.
Purtroppo, mentre saccheggiava l’Acropoli dal 1801 al 1805, Lord Elgin rimosse una di queste sorelle sacre e ora si trova da sola nel British Museum di Londra, con il resto dei marmi del Partenone saccheggiati.
Caryatis preso da Lord Elgin ora nel museo britannico
L’Eretteo, un antico tempio greco creato dallo scultore Fidia (420 – 406 a.C.), era dedicato alla dea Atena e al dio Poseidone, che si erano contesi il nome dell’antica città di Atene.
Ovviamente, Atena ha vinto!
Erechtheion, Acropoli, Atene
Sul lato sud dell’Erechtheion si trova il Portico delle Cariatidi, o, Il Portico delle Fanciulle, dove si trovava la reliquia più sacra di Atene, il Palladio, un’effigie in legno d’ulivo della dea Pallade Atena, che si dice non sia stata fatta da mano umana, ma che sia miracolosamente caduta dal cielo.
Cariatidi Eretteo Acropoli Atene
Nel 1978 le cinque cariatidi furono rimosse dall’Eretteo, e sostituite con delle repliche, per salvarle dall’inquinamento di Atene, e portate al Museo dell’Acropoli, dove sono rimaste in esposizione permanente fino a quando sono state portate al Nuovo Museo dell’Acropoli che ha aperto nel 2009.
Le cinque cariatidi sono esposte, con un posto pronto e in attesa della loro sesta sorella, se dovesse tornare a casa da Londra.
Cariatidi Nuovo Museo dell’Acropoli Atene
L’equivalente maschile delle cariatidi, entrati in uso molti anni dopo le loro controparti femminili, sono conosciuti come Atlas o Atlantes, dal nome del Dio Titano Atlas, che fu costretto a portare il peso del mondo sulle sue spalle per tutta l’eternità.
Atlante, equivalente maschile delle cariatidi, raffigurante i Mori sconfitti da Carlo V, Porta Nuova, Palermo. FotoJean-Pierre Dalbéra
Le cariatidi Henri Cartier – Bresson
Altre due cariatidi sono ben note ad Atene, beh, forse solo ai greci.
Una piccola casa, piuttosto anonima, al 45 di Agion Asomaton Street, è diventata un punto di riferimento ateniese dopo aver attirato l’attenzione del famoso fotografo francese Henri Cartier-Bresson.
La casa con le cariatidi – 45 Agion Asomaton Street Atene 1953 – Di Henri Cartier-Bresson
La casa con le cariatidi. 45 Agion Asomaton Street Atene 1978
L’iconica fotografia di Henri Cartier-Bresson di “The House with the Caryatids” ha fatto scuola, e la piccola casa, il cui balcone è decorato con una coppia di cariatidi, è stata fotografata più volte.
Yiannis Tsarouchis, un famoso artista greco, l’ha amata così tanto che ci ha dipinto un quadro!
Casa con Cariatidi (1952), di Yiannis Tsarouchis
Las Incantadas, The Enchanted, The Magemenes
Fino a quando ho letto, (due volte in realtà era così buono), ‘Salonica, Città dei Fantasmi: Christians, Muslims and Jews 1430 – 1950″ di Mark Mazower, un libro “imprescindibile”, non sapevo nulla della triste storia delle cariatidi di Salonicco, la seconda città più grande della Grecia, nel nord.
Non sono sicuro che anche molti greci sapessero di loro, dato che tutti quelli a cui ho chiesto non ne avevano mai sentito parlare, forse questo è cambiato ora, dato che nel 2017 delle repliche sono state portate al Museo Archeologico di Salonicco.
Molte lune fa, c’erano, a Rogas, (Il quartiere ebraico di Salonicco) nel cortile di Liaci Arditi, un ricco mercante di stoffe ebreo, i resti di un antico Foro Romano, dal tempo dell’occupazione della Grecia da parte dell’Impero Romano.
Las Incantadas-La Salonicco incantata. Incisione di James Athenian Stiuart, 1762.
Quattro cariatidi a due facce, risalenti al secondo secolo d.C., decoravano l’entrata sud del foro e facevano parte di un colonnato corinzio.
Le cariatidi di Salonicco – Da sinistra a destra – Dioniso Ganimede Dioscouros Mainad
Queste cariatidi rappresentavano Dioniso, Arianna, Leda, Ganimede, un Dioscouros, Aura, Nike e Mainad.
Le cariatidi di Salonicco – Da sinistra a destra Ariadne Aura Lida Niki
Le cariatidi erano note, in ladino, (la lingua giudeo-spagnola degli ebrei sefarditi), come Las Incantadas, dai cristiani come Le Incantate e in greco, Le Magemenes.
Il luogo in cui si trovavano era conosciuto come ‘L’Arcata degli Idoli’ dai cristiani e ‘Suret Maleh (le figure degli angeli) dagli ottomani.
Rimani del Foro Romano – Salonicco
Oggi questa è la zona appena sopra via Egnatia, fino a via Filippou e da Agiou Nikolaou a via Venizelou.
Nel 1864 uno storico francese, Emmanuel Miller, visitò Salonicco, e con un permesso del governo ottomano e ordini di Napoleone III, rimosse le quattro cariatidi, le mise a bordo della nave “La Muette” e le spedì in Francia.
Da allora, le Incantate, o Las Incantadas, sono ospitate nel Museo del Louvre, Parigi.
Sfumature di Elgin e dei marmi del Partenone!
Las Incatadas Le cariatidi incantate di Salonicco Louvre Parigi
Fino al 1864 le quattro cariatidi erano il simbolo della città di Salonicco, solo dopo la loro rimozione da parte dei francesi, la Torre Bianca è diventata il simbolo di Salonicco.
La casa del mercante di stoffe fu distrutta nel terribile incendio di Salonicco nel 1917.
Dopo molti anni di negoziati tra la Grecia e la Francia, quattro repliche in resina sono state fatte dai francesi delle cariatidi e spedite in Grecia, dal 2017 fanno la guardia all’ingresso del Museo Archeologico di Salonicco.
L’incantato è tornato alla città Museo Archeologico di Salonicco nel 2015 come copie esatte fatte al Louvre
Cariatidi casuali
Sembra che le cariatidi fossero piuttosto popolari, molte versioni possono essere viste in tutto il mondo, ma cos’è che le fa sembrare così belle in Grecia?
Cariatidi nella chiesa di San Pancrazio a Londra. Foto Thomas Dowson
Field Museum chicago. Foto Thomas Dowson
P&O Line Building in Cockspur Street, vicino a Trafalgar Square, Londra
Nell’istante in cui ho visto questa incredibile foto qui sotto, della mia amica Marcia, e della sua amica Laurin, che si sono trasformate nelle Cariatidi di Atene, per una festa di Halloween, ho dovuto scrivere dei loro predecessori, (di circa 3000 anni).
Marcia Delman & Laurin Copen di Delman Design e Laurin Copin Antiques
Non credo di aver mai visto cariatidi più belle.
Che immaginazione, mi dice Marcia, per rendere le cose autentiche, avevano nidi di uccelli sulle spalle, un tocco di graffiti qua e là, e Laurin, ha fatto il lavoro in pietra con il polistirolo.
Che coppia, ma c’era da aspettarselo, Marcia Delman di Delman Designs è un’esperta designer d’interni, e Laurin Copin, proprietario di un negozio di antiquariato di successo negli Hamptons.
Marcia Delman
Delman Design