La battaglia del Mar dei Coralli, combattuta nelle acque a sud-ovest delle Isole Salomone e a est della Nuova Guinea, fu il primo dei sei combattimenti della Guerra del Pacifico tra opposte forze di portaerei. Anche se i giapponesi potevano giustamente rivendicare una vittoria tattica ai “punti”, fu una sconfitta operativa e strategica per loro, il primo grande scacco alla grande offensiva che avevano iniziato cinque mesi prima a Pearl Harbor. Il dirottamento delle risorse giapponesi rappresentato dalla battaglia del Mar dei Coralli avrebbe anche avuto immense conseguenze un mese dopo, nella battaglia di Midway.
L’azione del Mar dei Coralli era il risultato di un’operazione anfibia giapponese volta a catturare Port Moresby, situata sulla costa sud-orientale della Nuova Guinea. Una base aerea giapponese lì avrebbe minacciato l’Australia nord-orientale e sostenuto i piani di ulteriore espansione nel Sud Pacifico, possibilmente aiutando a spingere l’Australia fuori dalla guerra e certamente migliorando le difese strategiche del nuovo impero oceanico del Giappone.
L’operazione giapponese includeva due forze di invasione marittima, una minore che mirava a Tulagi, nelle Salomone meridionali, e la principale che mirava a Port Moresby. Queste sarebbero state supportate dalla potenza aerea terrestre dalle basi a nord e da due forze navali contenenti una piccola portaerei, diversi incrociatori, navi appoggio per idrovolanti e cannoniere. Una copertura più lontana sarebbe stata fornita dalle grandi portaerei Shokaku e Zuikaku con i loro incrociatori e cacciatorpediniere di scorta. La U.S. Navy, avvisata dei piani del nemico da un’intelligence di comunicazione superiore, contrattaccò con due delle proprie portaerei, più incrociatori (inclusi due della marina australiana), cacciatorpediniere, sottomarini, bombardieri terrestri e idrovolanti di pattuglia.
Le operazioni preliminari del 3-6 maggio 1942 e due giorni di combattimento attivo tra portaerei il 7-8 maggio costarono agli Stati Uniti una portaerei, un cacciatorpediniere e una delle sue preziose petroliere di flotta, più danni alla seconda portaerei. Tuttavia, i giapponesi furono costretti ad annullare la loro invasione via mare di Port Moresby. Nei combattimenti persero una portaerei leggera, un cacciatorpediniere e alcune navi più piccole. La Shokaku ricevette gravi danni da bombe e il gruppo aereo della Zuikaku fu gravemente impoverito. La cosa più importante è che quelle due portaerei furono eliminate dall’imminente operazione Midway, contribuendo con la loro assenza a quella terribile sconfitta giapponese.