Nereide che cavalca un toro marino (secondo secolo a.C.)
Le Nereidi sono particolarmente associate al Mar Egeo, dove dimoravano con il padre Nereo nelle profondità di un palazzo dorato. Le più note sono Teti, moglie di Peleo e madre di Achille; Anfitrite, moglie di Poseidone e madre di Tritone; e Galatea, il vano interesse amoroso del ciclope Polifemo.
Sono il simbolo di tutto ciò che è bello e gentile nel mare. Le loro voci melodiose cantavano mentre danzavano intorno al loro padre. Sono rappresentate come ragazze molto belle, incoronate con rami di corallo rosso e vestite con abiti di seta bianca bordati d’oro, ma che andavano a piedi nudi. Facevano parte dell’entourage di Poseidone e portavano il suo tridente.
Nell’Iliade XVIII di Omero, quando Teti grida per il dolore di Achille per Patroclo ucciso, appaiono le sue sorelle. La nereide Opis è menzionata nell’Eneide di Virgilio. Viene chiamata dalla dea Diana per vendicare la morte della guerriera amazzone Camilla. Diana dà a Opis armi magiche per vendicare l’assassino di Camilla, l’etrusco Arruns. Opis vede e piange la morte di Camilla, e uccide Arruns con una freccia per vendicarsi come indicato da Diana.