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Polysyndeton

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I. Cos’è un Polisindeto?

Polisindeto (pronunciato pah-lee-sin-de-ton) è un espediente letterario che usa ripetizioni multiple della stessa congiunzione (e, ma, se, ecc.), più comunemente la parola “e.”

Polisindeto deriva dal greco e significa molti collegati.

II. Esempi di Polisindeto

Esempio 1

“E andremo in Sud Dakota e Oregon e Washington e Michigan, e poi andremo a Washington, D.C. per riprenderci la Casa Bianca!” (Howard Dean, gennaio 2004)

Esempio 2

“Né la neve né la pioggia né il caldo né l’oscurità della notte fermano questi corrieri”. (il credo del servizio postale degli Stati Uniti)

Esempio 3

“E se ho poteri profetici, e comprendo tutti i misteri e tutta la conoscenza, e se ho tutta la fede, così da rimuovere le montagne, ma non ho amore, non sono nulla.” (1 Corinzi 13:2)

In questi esempi, si noti come l’oratore/scrittore ripete una singola congiunzione per mettere insieme più affermazioni o elementi della lista. Infatti, nel terzo esempio c’è una sorta di doppio polisindeto, in cui la parola “e” è ripetutamente seguita da “se”. (Entrambe queste parole sono congiunzioni, quindi la loro ripetizione è una forma di polisindeto.)

NOTA: Il polisindeto è ampiamente usato in Shakespeare e nella Bibbia di Re Giacomo. Queste due fonti hanno profondamente plasmato la lingua inglese moderna, il che significa che siamo abituati a sentire il polisindeto in tutte le forme di discorso elevato – anche se la maggior parte delle persone non sa che questo dispositivo ha un nome.

Una ragione per cui il polisindeto è così comune nella Bibbia, specialmente nel Vecchio Testamento, può essere la sua origine linguistica. L’Antico Testamento era originariamente scritto in ebraico, che usa la parola “e” molto più frequentemente di quanto facciamo noi in inglese, specialmente all’inizio delle frasi.

III. L’importanza di usare il polisindeto

Il polisindeto ha diversi possibili scopi:

Mettere in evidenza ciascuna delle voci di una lista

Uno scrittore può decidere che vuole che il lettore presti particolare attenzione ad ogni singola voce della lista, piuttosto che metterle tutte insieme in una sola.

Aggiungi ritmo

Il polisindeto può dare all’intero brano un ritmo molto piacevole (pensa alle congiunzioni come battute ascendenti, e alla prima sillaba di ogni voce come una battuta discendente – il testo della canzone nella Sezione V aiuterà a rendere chiaro questo concetto).

Crea una voce “infantile”

I bambini piccoli spesso infilano le loro frasi in lunghe frasi consecutive usando la parola “e”. Occasionalmente, un autore userà questo per creare l’impressione di un giovane narratore.

IV. Esempi di Polisindeto in Letteratura

Esempio 1

“Se ci sono corde, o coltelli, veleno, o fuoco, o torrenti soffocanti, non lo sopporterò.”
(William Shakespeare, Otello III.3)

Ecco uno dei tanti esempi di polisindeto in Shakespeare. A causa di questa costruzione retorica, ciascuna delle voci di questa lista di orrori ottiene il proprio momento di enfasi e aggiunge il proprio peso all’incubo infernale che viene descritto.

Esempio 2

“C’erano campi increspati, e case di mucche, e colline sterrate, e cumuli di polvere, e fossati, e giardini, e case estive, e terreni che battevano sul tappeto, proprio alla porta della ferrovia.” (Charles Dickens, Dombey and Son)

Qui l’uso del polisindeto è combinato con una netta giustapposizione. Normalmente, gli elementi in una lista polisindetica sono tutti di un tipo (come nell’esempio 1), ma qui sono tutti i tipi di cose diverse, dalle case estive ai letamai. Questo enfatizza il caos e i diversi scenari che si trovano alla “porta della Ferrovia”. Inoltre, crea un’atmosfera capricciosa e può contribuire ad una voce infantile.

Esempio 3

“Lasciate che i bianchi abbiano i loro soldi e potere e segregazione e sarcasmo e grandi case e scuole e prati come tappeti, e libri, e soprattutto-lasciateli avere la loro bianchezza.”
(Maya Angelou, I Know Why the Caged Bird Sings)

Maya Angelou ha anche usato spesso il polisindeto nei suoi scritti. Anche qui, l’effetto è quello di enfatizzare ogni elemento della lista.

V. Esempi di polisindeto nella cultura pop

Esempio 1

“Ovunque io possa vagare, o’er land or sea or foam…”
(Show Me the Way to Go Home – folk song)

Qui il polisindeto riceve una piccola spinta extra da un gioco di parole intelligente – la parola “o’er” suona molto come “o”, il che estende l’effetto. Quando si canta, le parole “terra…mare…schiuma” cadono sulla battuta discendente – un esempio dell’uso ritmico del polisindeto.

Esempio 2

“Boats and tanks and planes…kings and queens and generals!”
(The Clash – Tommy Gun)

Altro uso ritmico del polisindeto.

Esempio 3

“E i tedeschi non potranno fare a meno di immaginare la crudeltà che i loro fratelli hanno sopportato per mano nostra, e i tacchi dei nostri stivali, e il filo dei nostri coltelli. E i tedeschi saranno disgustati da noi, e i tedeschi parleranno di noi, e i tedeschi ci temeranno.”
(Tenente Aldo Raine – Inglorious Basterds)

Qui abbiamo polisindeto usato per enfatizzare ciascuna delle voci della lista. Ma ci sono in realtà due liste – una annidata dentro l’altra – che usano entrambe il polisindeto. Il tenente Aldo Raine (interpretato da Brad Pitt) sta elencando come i tedeschi risponderanno ai suoi uomini. Ma all’interno della prima voce di quella lista c’è un elenco delle armi dei suoi uomini. Il polisindeto è raddoppiato e il suo effetto è potenziato.

VI. Dispositivi simili

Asyndeton

Questo è il preciso opposto del polisindeto. Con l’asindeto, lo scrittore/parlante rimuove una congiunzione dove altrimenti ce ne sarebbe una. Nonostante il fatto che siano opposti, però, l’asindeto ha un effetto molto simile al polisindeto – rompendo le solite regole grammaticali, richiama l’attenzione sulla frase e porta maggiore enfasi a ciascuno degli elementi della lista. Ecco alcuni esempi:

Esempio 1

Con l’asindeto:

“Sono venuto, ho visto, ho conquistato.”

Con il polisindeto:

“Sono venuto, e ho visto, e ho conquistato.”

Esempio 2

Con asindeto:

“Dove sono ora le vostre smancerie, i vostri giochi, le vostre canzoni?” (William Shakespeare, Amleto V.1)

Con polisindeto:

“Where be your gibes now, or your gambols, or your songs?”

Quando si usa l’asindeto, è importante ricordare che di solito si sta facendo qualcosa che è tecnicamente scorretto dal punto di vista grammaticale. La frase “Sono venuto, ho visto, ho conquistato”, per esempio, contiene due virgole e potrebbe essere segnata come sbagliata se apparisse in un saggio di classe oggi. Tuttavia, è una delle frasi più famose e durature mai pronunciate. Il polisindeto, al contrario, è di solito grammaticalmente corretto.

Quindi, come per il polisindeto, usate l’asindeto con molta parsimonia nei documenti di ricerca, nelle tesine e in altri saggi formali. Nel caso del polisindeto, bisogna stare attenti perché può sembrare inutile e stilistico; nel caso dell’asindeto, invece, si ha lo stesso problema più quello dell’imprecisione grammaticale.

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