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Simbolo internazionale dell’accesso

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L’ISA fu disegnato dalla studentessa danese di design Susanne Koefoed nel 1968. Fu abbozzato per la prima volta durante una conferenza sul design radicale organizzata dalla Scandinavian Students Organization (SDO). Il gruppo organizzò una sessione estiva di studio al college d’arte e design di Stoccolma, Konstfack, alternando il tempo tra sessioni di workshop e grandi conferenze. In queste conferenze, il tono fu dato dal designer ed educatore americano Victor Papanek. Anche negli scritti che formulò in questo periodo, egli immaginò le persone disabili – sia fisicamente che mentalmente – come figure che avevano bisogno di una nuova attenzione. Sebbene non ci siano prove che Papanek abbia incontrato Koefoed, la sua influenza pervase il seminario dove fu redatto l’ISA originale. Incaricato di creare un segno-simbolo per contrassegnare le sistemazioni senza barriere, Koefoed presentò una prima versione del simbolo alla mostra del luglio 1968 tenuta alla fine del seminario SDO. Il simbolo di Koefoed raffigura una sedia a rotelle vuota. Questa icona fu ampiamente promossa in Svezia l’anno successivo.

Karl Mountain, direttore del nuovo Handicapped Institute svedese, promosse anche il disegno di Koefoed alla Rehabilitation International. Capo della Commissione Internazionale di Tecnologia e Accessibilità (ICTA) del RI, a Mountain fu chiesto dal RI di formare una commissione speciale che avrebbe trovato e consegnato un simbolo al congresso del gruppo del 1969 a Dublino. Al gruppo di Mountain fu chiesto di scegliere tra sei simboli. Quando il simbolo di Koefoed fu presentato, molti membri si lamentarono che era troppo austero e illeggibile. Come notò Mountain: “un piccolo inconveniente con il simbolo è costituito dalle linee ugualmente spesse, che possono dare l’impressione di un monogramma di lettere. Con una ‘testa’ sul simbolo questo inconveniente scomparirebbe”. Prendendo la copia originale del disegno, Mountain aggiungerebbe un cerchio in cima al sedile per dare l’impressione di una figura seduta.

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