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Stokely Carmichael

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Stokely Carmichael, nome originale di Kwame Ture, (nato il 29 giugno 1941, Port of Spain, Trinidad-morto il 15 novembre 1998, Conakry, Guinea), attivista per i diritti civili di origine indiana, leader del nazionalismo nero negli Stati Uniti negli anni ’60 e creatore del suo slogan “Black power”.”

Carmichael è immigrato a New York City nel 1952, ha frequentato la scuola superiore nel Bronx e si è iscritto alla Howard University nel 1960. Lì si unì allo Student Nonviolent Coordinating Committee (SNCC) e al Nonviolent Action Group. Nel 1961 Carmichael fu uno dei numerosi Freedom Riders che viaggiarono attraverso il Sud sfidando le leggi sulla segregazione nei trasporti interstatali. Per la sua partecipazione fu arrestato e imprigionato per circa 50 giorni a Jackson, Mississippi.

Carmichael continuò il suo coinvolgimento nel movimento per i diritti civili e nel SNCC dopo la sua laurea con lode alla Howard University nel 1964. Quell’estate si unì al SNCC nella contea di Lowndes, in Alabama, per una campagna di registrazione degli elettori afroamericani e aiutò a organizzare la Lowndes County Freedom Organization, un partito politico indipendente. Una pantera nera fu scelta come emblema del partito, un’immagine potente poi adottata in omaggio dal Black Panther Party.

Durante questo periodo Carmichael e altri associati al SNCC sostennero l’approccio di non violenza alla desegregazione sposato da Martin Luther King, Jr. ma Carmichael stava diventando sempre più frustrato, avendo assistito ai pestaggi e agli omicidi di diversi attivisti dei diritti civili. Nel 1966 divenne il presidente del SNCC, e durante una marcia in Mississippi radunò i dimostranti per fondare il movimento “Black power”, che sposava tattiche di autodifesa, autodeterminazione, potere politico ed economico e orgoglio razziale. Questa controversa scissione dall’ideologia di King della non violenza e dell’integrazione razziale fu vista dai neri moderati come dannosa per la causa dei diritti civili e fu vista con apprensione da molti bianchi.

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Prima di lasciare il SNCC nel 1968, Carmichael viaggiò all’estero parlando contro la repressione politica ed economica e denunciando il coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Al suo ritorno, il passaporto di Carmichael fu confiscato e trattenuto per 10 mesi. Lasciò gli Stati Uniti nel 1969 e si trasferì con la sua prima moglie (1968-79), la cantante sudafricana Miriam Makeba, in Guinea, Africa occidentale. Cambiò anche il suo nome in Kwame Ture in onore di due primi sostenitori del panafricanismo, il ghanese Kwame Nkrumah e il guineano Sékou Touré. Carmichael aiutò a fondare il Partito Rivoluzionario del Popolo All-Africano, un partito politico internazionale dedicato al panafricanismo e alla condizione degli africani in tutto il mondo. Nel 1971 scrisse Stokely Speaks: Black Power Back to Pan-Africanism.

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