Articles

Da dove viene la parola robot?

Posted on
Petyl chiede: Da dove viene la parola robot?

Ora lo saiLa parola robot è stata coniata dall’artista Josef Čapek, fratello del famoso autore cecoslovacco Karel Čapek. Karel Čapek era, tra le altre cose, un autore di fantascienza prima che ci fosse qualcosa di ufficialmente conosciuto come fantascienza, con un soggetto simile a quello di George Orwell. Introdusse la parola in un’opera teatrale chiamata R.U.R. Il titolo completo si traduce in inglese come Rossum’s Universal Robots, che debuttò nel gennaio del 1921.

Mentre scriveva questa opera, lottò per trovare una parola per chiamare i robot, inizialmente stabilendo “laboři”, dal latino “labor”. Ne discusse con suo fratello, Josef, e Josef suggerì “roboti”, che ha dato origine all’inglese “robot”. Roboti’ deriva dallo slavo della vecchia chiesa ‘rabota’, che significa ‘servitù’, che a sua volta deriva da ‘rabu’, che significa ‘schiavo’.

I robot in R.U.R. non erano meccanici, come pensiamo ai robot oggi; in realtà non erano così diversi dagli umani stessi. Erano esseri biologici creati per lavorare per gli umani, più o meno indistinguibili dagli umani nell’aspetto e anche con piene capacità cognitive. Alla fine i robot diventano onnipresenti, prendendo il posto di quasi tutti i lavori dell’umanità. Ad un certo punto, si stancano di fare tutto il lavoro per gli umani pigri che non contribuiscono al mondo e la cui popolazione sta diminuendo per aver dimenticato come riprodursi, quindi decidono di uccidere tutti, cosa che fanno, tranne un umano che “lavora ancora con le mani”, quindi viene risparmiato.

Poco prima di finire di uccidere tutti gli umani, i costruttori dei robot distruggono la formula per creare nuovi robot. I robot incaricano l’unico umano rimasto di trovare la formula con qualsiasi mezzo necessario (anche uccidendo i robot per sezionarli). Lui fallisce, ma due dei robot finiscono per innamorarsi e ci rimane l’impressione che si riprodurranno insieme e diventeranno la base di una nuova civiltà.

I robot in questa storia assomigliano più a ciò che oggi chiameremmo “androidi”. Se siete curiosi, la prima menzione documentata della parola ‘androide’ è nella Cyclopaedia di Ephraim Chambers del XVIII secolo, “Albertus Magnus è registrato come se avesse fatto un famoso androide”. Androide deriva dal greco ὰνδρο (andro-), che significa “uomo”, e dal suffisso -ειδῄς (-eides), che significa “forma, somiglianza, aspetto o somiglianza”; da qui la definizione di androide che è “un automa che assomiglia a un essere umano”.

Il riferimento all’androide nella Cyclopaedia presumibilmente (con enfasi su “presumibilmente”) fatto dal filosofo tedesco Albertus Magnus era un essere artificiale da lui realizzato utilizzando gli “angeli degli inferi” e i poteri della pietra filosofale che aveva creato dai “metalli e materiali sconosciuti a questo mondo…” Si dice che abbia impiegato 30 anni per realizzare il progetto e quando completò l’androide il suo allievo, San Tommaso, presumibilmente distrusse “l’essere diabolico” e lo denunciò come “strumento di Satana e blasfemia a Dio”.

La famosa aphesis della parola androide, ‘droid’, fu coniata nientemeno che da George Lucas e apparve per la prima volta in Star Wars: A New Hope. Lucas è riuscito recentemente a registrare frettolosamente la parola prima che Verizon fosse in grado di farlo, così Verizon ora deve pagare Lucas per l’uso della parola con la loro linea di telefoni Droid. Potete leggere di più su questo argomento qui: The Word Droid is a Registered Trademark of Lucasfilm Ltd.

Se ti è piaciuto questo articolo, potrebbe interessarti anche questo: Il primo robot conosciuto fu creato intorno al 400-350 a.C. dal matematico Archytas ed era un piccione a vapore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *