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Margaret Eaton

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Margaret Eaton, neé O’Neale, di nome Peggy Eaton, (nata il 3 dicembre 1799, Washington, D.C. – morta l’8 novembre 1879, Washington, D.C.), donna il cui matrimonio nel 1829 con un importante politico democratico causò la famosa “crisi di gabinetto” del presidente degli Stati Uniti Andrew Jackson (in cui Jackson licenziò il suo intero gabinetto) e portò infine alla successione di Martin Van Buren a capo del partito.Andrew Jackson (in cui Jackson licenziò il suo intero gabinetto) e portò alla fine alla successione di Martin Van Buren come capo del partito.

Figlia di un oste di Washington, Peggy O’Neale era sposata con un commissario di bordo, John B. Timberlake. Per tutto il 1820 il suo nome fu legato al senatore del Tennessee John H. Eaton, un amico intimo di Jackson. Quando suo marito morì nel 1828, Eaton, con l’approvazione di Jackson, la sposò, e Jackson lo nominò segretario di guerra. Poche settimane dopo il matrimonio, le voci sulla sua cattiva condotta si diffusero a Washington, e le hostess di Washington, comprese le mogli dei membri del gabinetto, la snobbarono, anche se alcuni osservatori credevano che il suo peccato principale fosse la sua umile origine sociale. Il presidente Jackson si indignò quando la moglie del vicepresidente John C. Calhoun prese l’iniziativa dell’ostracismo di Peggy. Van Buren, allora segretario di stato e vedovo, si sforzò di essere gentile con lei, e le sue azioni salirono presso il presidente mentre quelle di Calhoun cadevano. Fu l’inizio dell’allontanamento tra Jackson e Calhoun, una rottura che fu finalizzata quando Jackson riorganizzò il suo gabinetto nel 1831 e ne eliminò tre sostenitori di Calhoun. Jackson scelse Van Buren come vicepresidente nel 1832 e lo sostenne per la presidenza quattro anni dopo.

Eaton si dimise dal gabinetto nel 1831, ma lui e sua moglie godettero della brillante società di Madrid quando vi prestò servizio come ministro degli Stati Uniti (1836-40). Dopo la sua morte (1856) Peggy Eaton sposò un giovane maestro di ballo italiano, Antonio Buchignani, che nel giro di pochi anni la defraudò delle sue proprietà e scappò con sua nipote.

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