Stare bene nella propria pelle non è solo un modo di dire. È un passo incredibilmente importante per diventare un essere umano completamente autorealizzato.
Non mi credi? Beh, il Buddha chiamava le sensazioni fisiche il primo fondamento della consapevolezza. Questo perché tutti i sentimenti e i pensieri iniziano come sensazioni.
Siccome il nostro più grande organo di senso è la nostra pelle, ha senso allora che essere a proprio agio in quella pelle sia fondamentale per come percepiamo la vita o in altre parole la nostra “realtà”.
Cosa significa essere a proprio agio nella propria pelle e perché è importante?
Sentirsi a proprio agio nella propria pelle significa essere consapevoli e accettare che i nostri corpi sono unici, che hanno bisogni unici, e che questi bisogni cambiano nel tempo.
Sembra semplice, ma richiede che accettiamo anche la realtà. I cambiamenti all’interno del nostro corpo e del nostro ambiente sono, dopo tutto, inevitabili.
La mente ha difficoltà ad accettare queste cose, tuttavia. È sempre protesa verso il passato e il futuro, confrontando, giudicando e desiderando. Questo crea stress nel corpo.
Il fatto è che il corpo può esistere solo nel presente. Quando resiste naturalmente ad essere spinto dal cervello, la chiamiamo ansia.
Non puoi incolpare il tuo corpo, comunque. Ha un grande lavoro da fare.
Prende tutte le informazioni che gli arrivano dal mondo “esterno”, registra quelle immagini, suoni, odori, sapori e sensazioni, prima di inviarle al cervello. È già abbastanza difficile senza dover affrontare anche le distrazioni mentali.
Ma il cervello spesso opera come un micromanager che non può fare a meno di inserire i propri ricordi, speranze, desideri e paure.
In queste circostanze come può il corpo fare il suo lavoro con una certa efficienza? Come può dirci con assoluta chiarezza cosa esiste nel momento presente? La risposta è: non può.
Se vi siete mai chiesti quale sia l’obiettivo della mindfulness, è quello di bandire (almeno temporaneamente) il cervello micromanager dal “posto di lavoro” e permettere ai sensi di funzionare senza distrazioni.
Stare bene nella propria pelle riconosce che la nostra pelle è il modo principale in cui noi, come organismi viventi, percepiamo la vita.
È importante perché aprirsi alla vita significa percepire e sperimentare la ricchezza e la gioia che essa ha da offrire, non nel futuro o nel passato, ma adesso.
Un approccio pragmatico, un obiettivo elevato
Molti degli articoli di auto-aiuto che ho letto hanno un approccio diverso. Iniziano con concetti come “fiducia in se stessi” e “amore per se stessi” e ci dicono che dobbiamo coltivare queste qualità per sentirci a nostro agio nella nostra pelle.
Questo è un approccio mentale a quello che è davvero un problema fisico: il fatto che le persone sono diventate sempre più alienate dai loro corpi.
Come sottolinea Tara Brach nel suo libro, “Radical Acceptance”, … “sperimentiamo le nostre vite attraverso i nostri corpi, che ne siamo consapevoli o no. Eppure di solito siamo così ipnotizzati dalle nostre idee sul mondo che ci perdiamo gran parte della nostra esperienza sensoriale diretta”.
E’ tempo che ci sentiamo a nostro agio nel nostro corpo, non per “proiettare bene” o “influenzare le persone” ma semplicemente per vivere meglio.
E’ un obiettivo alto che richiede una comprensione chiara e un approccio pragmatico. Se sei interessato continua a leggere.
Propriocezione: La capacità del corpo di percepire se stesso
Pratiche come lo yoga cercano di reintrodurre le persone al loro corpo. Ma non sono le funzioni visive o uditive che arruolano per farlo.
Invece lo yoga fa molto affidamento su due sensi meno conosciuti: La propriocezione e la sensazione vestibolare, note rispettivamente come sesto e settimo senso.
La propriocezione ci dà la capacità di percepire il nostro corpo come se occupasse lo spazio. Ci aiuta anche ad esercitare il controllo sulle nostre parti del corpo, dandoci una specie di mappa inconscia di queste parti.
In effetti, è solo grazie al nostro senso propriocettivo che siamo in grado di camminare nella completa oscurità senza perdere l’equilibrio o di guidare una macchina senza guardare i pedali.
Ed è la nostra pelle (in collaborazione con le articolazioni e i tendini dei nostri arti) che ci dà questa “consapevolezza del corpo”.
Con l’avanzare dell’età lo stress tende a rompere del tutto la nostra funzione propriocettiva, portando a più cadute e distorsioni. È un segno che stiamo perdendo la capacità di controllare i nostri arti.
Ma questa perdita di controllo non deve accadere per forza. Le culture orientali conoscono l’importanza di mantenere la connessione mente-corpo e quindi incoraggiano gli anziani a rimanere attivi attraverso la pratica dolce del Tai-Chi.
Diventando più a nostro agio nella nostra pelle (attraverso pratiche come lo yoga, le tecniche di rilassamento, il massaggio) diamo pieno sfogo ai nostri sensi propriocettivi. Questi a loro volta aumentano la nostra capacità di capire noi stessi e come interagiamo con il nostro ambiente. Questo aumenta la nostra gioia di vivere.
Il corpo mentale
Nella cultura yogica il corpo fisico non è l’unico aspetto dell’essere. Esiste anche quello che viene chiamato “corpo mentale” e il “corpo energetico”.
Questi ultimi due sono in realtà estensioni del corpo fisico.
Il corpo energetico è sostanzialmente la fonte che alimenta il corpo. È una vibrazione che alcuni vedono visivamente come un’aura.
Ma il corpo è anche circondato da un’altra vibrazione. È una proiezione di tutti i pensieri e sentimenti (perché i sentimenti sono pensieri con colore) che la nostra mente genera come risultato di quelle sensazioni fisiche.
Si può pensare al corpo mentale come al software dell’hardware del corpo. È di per sé una forma di energia.
Anche se stiamo solo iniziando a capire la connessione mente-corpo, la nostra consapevolezza propriocettiva opera a tutti questi livelli.
Se questo suona strano, considera la nostra fede nel potere della preghiera.
Mentre il nostro senso propriocettivo ci dà una consapevolezza del nostro corpo nello spazio, ci dà anche una consapevolezza dei nostri pensieri nello spazio. La nostra fede nel potere della preghiera dimostra che lo capiamo intuitivamente.
Attraverso la preghiera tentiamo consapevolmente di dirigere i nostri pensieri in modo più mirato. Non è diverso da come allunghiamo la mano per raccogliere un fiore.
Perché questo ha senso
La scienza ci ha insegnato che la solidità della materia è un’illusione. Ciò che esiste sono semplicemente particelle atomiche e subatomiche che vibrano nello spazio a varie frequenze.
Il fatto che la materia possa apparire ai nostri sensi in uno stato solido, liquido o gassoso dipende unicamente dalla velocità con cui queste particelle vibrano.
Ma la nostra consapevolezza non smette di funzionare ad una certa frequenza. Questo è evidente dal fatto che possiamo percepire sia la nostra massa muscolare e ossea, sia i liquidi e i gas interni al nostro corpo.
Possiamo persino percepire i punti di accumulo di stress in tutto il nostro corpo e sappiamo senza pensare quando ci sentiamo bene o male.
Possiamo sentire l’energia che ci attraversa quando ci sentiamo al massimo della forma. Possiamo percepire l’accumulo di stress sotto forma di dolori in tutto il corpo.
Tutto questo è semplicemente una manifestazione del nostro stato emotivo sotto forma di energia.
Le porte della percezione
L’aumento della percezione è stato spesso l’obiettivo dei ricercatori. Ora comprendiamo che non abbiamo bisogno di ricorrere a droghe psichedeliche per arrivare a livelli più profondi di comprensione. Abbiamo semplicemente bisogno di diventare a nostro agio nella nostra pelle. Una volta che cominciamo ad abbracciare questa consapevolezza del corpo, è solo un piccolo passo per diventare consapevoli di come i nostri pensieri occupano lo spazio e di come li proiettiamo sugli altri.
Allora possiamo cominciare il duro lavoro di ottenere il controllo dei nostri pensieri e delle nostre energie.
Fatti queste domande:
- Quanto sono consapevole di come i miei pensieri quotidiani si diffondono nello spazio intorno a me?
- Se sapessi che i miei pensieri si proiettano nello spazio, come influenzerebbero ciò che penso?
- Li proietterei con più forza o mi tirerei indietro spaventato? Ricorda che l’obiettivo non dovrebbe mai essere quello di ferire o danneggiare.
- Sono disposto a liberare il mio ego o cederei al desiderio di manipolare gli altri?
Diremo di più su COME diventare più a proprio agio nella nostra pelle in un altro articolo. Ma prima è molto importante capire PERCHE’.
Pratiche orientali come il qigong, il tai-chi, l’agopuntura comprendono che il flusso di energia è sia potente che pericoloso. Può essere usato per scopi superficiali ma anche per l’obiettivo più elevato di una consapevolezza espansa. È la prima porta per una vita molto più vibrante e creativa.