Storia
Il primo documento apparentemente scritto in francese risale probabilmente all’842. Conosciuto come i Giuramenti di Strasburgo, è una versione romanza dei giuramenti fatti da due nipoti di Carlo Magno. Alcuni sostengono che il testo di quel documento sia un latino sottilmente mascherato, costruito dopo l’evento per sembrare autentico a fini di propaganda politica, mentre altri suppongono che le sue tendenze latinizzanti rivelino la lotta dello scriba con i problemi di ortografia del francese parlato all’epoca. Se la lingua dei Giuramenti di Strasburgo è il francese settentrionale, è difficile accertare quale dialetto rappresenti; alcuni dicono quello del Picard, il dialetto della Piccardia, altri il franco-provenzale, e così via.
Il secondo testo esistente in francese antico (con caratteristiche picarde e vallone) è una resa di una breve sequenza di Prudenzio sulla vita di Sant’Eulalia, datata precisamente 880-882 ce. Due testi del X secolo (la Passion du Christ e la Vie de St. Léger) sembrano mescolare caratteristiche dialettali settentrionali e meridionali, mentre un altro (il “frammento di Jonas”) è ovviamente dell’estremo nord. Nel XII secolo fu scritta la “gemma” dei poemi epici conosciuti come chansons de geste, La Chanson de Roland. Uno dei più bei poemi di questo tipo nella letteratura mondiale, presenta alcune caratteristiche dialettali le cui origini sono difficili da stabilire. Nel XII-XIII secolo il dialetto francone divenne dominante, e acquisì lo status di lingua letteraria sia per la posizione centrale della regione dell’Île-de-France sia per il prestigio politico e culturale di Parigi.
Il dialetto franciano era fondamentalmente un dialetto del centro-nord con alcune caratteristiche settentrionali. Prima di allora, altri dialetti, specialmente il normanno (che si sviluppò in Gran Bretagna come anglo-normanno, ampiamente usato fino al XIV secolo) e i dialetti settentrionali (come il Picard), avevano più prestigio, soprattutto in ambito letterario (vedi letteratura anglo-normanna).
La riforma legale conosciuta come l’Editto di Villers-Cotterêts (1539), tuttavia, stabilì il Francien come unica lingua ufficiale (in opposizione sia al latino che agli altri dialetti) dopo che si dimostrò essere la forma scritta più popolare. Da allora in poi, il francese standard cominciò a sostituire i dialetti locali, che erano ufficialmente scoraggiati, anche se la lingua standard non si diffuse nell’uso popolare in tutte le regioni fino al 19° secolo. Le caratteristiche dialettali, che erano ancora ammirate e amate dagli scrittori del XVI secolo, furono ridicolizzate nei secoli XVII e XVIII, quando la grammatica e il vocabolario della lingua moderna furono standardizzati e perfezionati ad un livello senza precedenti.
Il francese ha ampiamente sostituito altri dialetti regionali del francese parlato nella Francia settentrionale e centrale; quei dialetti costituivano la cosiddetta langue d’oïl (il termine si basa sull’uso francese della parola oïl, moderno oui, per “sì”). Il francese standard ha anche notevolmente ridotto l’uso della lingua occitana del sud della Francia (la cosiddetta langue d’oc, dal provenzale oc per “sì”). Il provenzale, il principale dialetto occitano, era una lingua letteraria medievale molto usata.